Sergio Ermotti, Chief Executive Officer der Schweizer Bank UBS
Controcorrente

Si possono giustificare gli altissimi stipendi dei top manager?

Di Antonio Bolzani

  • 25.4.2024
  • 40 min
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Si è parlato anche e soprattutto di remunerazioni degli alti dirigenti durante l’Assemblea generale di ieri a Basilea degli azionisti dell’UBS e non sono mancate le critiche agli stipendi dei top manager e in particolare del CEO Sergio Ermotti (14,4 milioni di franchi per nove mesi di mandato nel 2023). Ma alla fine gli azionisti di UBS hanno approvato a netta maggioranza il rapporto sulle remunerazioni: in un voto consultivo, l’83,5 per cento degli azionisti presenti all’assemblea generale ha optato per il “sì”. L’esponente dell’associazione Actares (azionisti per un’economia sostenibile) ha accusato il Consiglio di amministrazione (Cda) di prendere in conto una perdita di reputazione e di fiducia con la retribuzione di Ermotti. Il rappresentante di Ethos, fondazione attenta agli investimenti socialmente responsabili, ha fatto riferimento anche all’adeguamento dei parametri per il raggiungimento degli obiettivi di bonus, che potrebbero portare tale compenso a lievitare a oltre 20 milioni. A nome del Cda, il presidente Colm Kelleher ha invece difeso la remunerazione del CEO, riconoscendogli una “straordinaria performance”, precisando e sottolineando che “Sergio Ermotti ha probabilmente il compito più difficile nel settore finanziario a livello mondiale”. Dopo le critiche, sono però state approvate le remunerazioni: questo discusso “via libera” a stipendi altissimi ci spinge oggi a trattare il tema delle paghe dorate e milionarie e della libertà di scelta di ogni singola azienda di retribuire con l’importo che vuole e che ritiene adeguato ogni alto dirigente; della responsabilità individuale di chi assume compiti, lavori e mansioni di grandissima importanza, visibilità e prestigio; di autolimitazione; di interrogativi etici; di eccessi salariali immorali; e di buon senso, pensando all’attuale congiuntura del mercato del lavoro e del settore finanziario ed economico. Secondo voi si possono giustificare certi elevatissimi stipendi e bonus per i top manager e per gli alti dirigenti di banche, aziende e industrie? Quando e in quali professioni -pensando anche al mondo dello sport, dell’intrattenimento e dello spettacolo- si può parlare di stipendio “meritato” o “giusto” oppure di paga “immeritata” ed “ingiusta”? Andrebbe introdotto un tetto massimo oltre il quale non si può andare per limitare i salari? Dite la vostra in diretta allo 0848 03 08 08; oppure scriveteci via Wathsapp allo 076 321 11 13.

È ospite:
Marzio Minoli, giornalista economico della RSI

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