Gay di coppia maschile con bambini a piedi
Controcorrente

La scuola, la festa della mamma e del papà e l’idea della festa delle persone che amiamo

Di Antonio Bolzani

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  • 22.4.2024
  • 42 min
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La scuola, fra tradizioni, feste e nuove idee per celebrarle: questa volta l’iniziativa che fa discutere, suscitando inevitabili polemiche, giunge dal Canton Ginevra. Siete favorevoli o contrari alla decisione della scuola di Lully di creare un giorno di festa “per le persone che amiamo”, sostituendo la festa della mamma e del papà in nome dell’inclusione e della parità di genere? Dite la vostra in diretta allo 0848 03 08 08; oppure scriveteci via Wathsapp allo 076 321 11 13. Il tema del rispetto delle tradizioni -o semplicemente del rispetto di un certo tipo di usi, abitudini e costumi- e di una società in perenne trasformazione è più mai attuale e divisivo e pone interrogativi meritevoli di essere discussi. Questa volta il dibattito presso l’opinione pubblica è scattato dopo che l’istituto scolastico ginevrino ha comunicato alle famiglie che avrebbe fissato una data a metà fra le due classiche ricorrenze previste dal calendario, motivando la decisione in base all’evoluzione in materia di “inclusione di genere e di parità uomo donna”, rimpiazzando però di fatto la classica festa della mamma e del papà. Ma le reazioni nelle alte sfere politiche sono state immediate: l’ex consigliere nazionale UDC e ora gran consigliere Yves Nidegger ha denunciato “un dipartimento dell’istruzione sovietizzato” e il presidente del Movimento dei cittadini ginevrini ha definito in un comunicato “inaccettabile la soppressione di tradizioni simpatiche in un’epoca in cui la società ha perso molti punti di riferimento”. Di fronte alla levata di scudi a destra, la consigliera di stato PLR a capo del Dipartimento dell’istruzione pubblica si è pure distanziata dalla direzione della scuola: rispondendo alla stampa, Anne Hiltpold si dice sorpresa da questa iniziativa locale, che dichiara di non sostenere né nella sostanza né nella forma e chiede all’istituto scolastico di fare marcia indietro e di adeguarsi alla tradizione. L’Associazione dei genitori di Lully invece per ora non prende posizione, ma chiede lumi alla direzione. La festa della mamma e del papà - fa notare un’insegnante su un giornale locale - è un momento delicato per i bambini che hanno perso un genitore o che vivono situazioni di abbandono o separazione. In genere i docenti cercano delle soluzioni individuali suggerendo ad esempio di confezionare il lavoretto per i nonni o altre figure famigliari. Invece una decisione drastica come quella della scuola di Lully, per la responsabile dell’istruzione ginevrina rimane di sola competenza della direzione del dipartimento perché riguarda un tema che implica delle posizioni politiche e strategiche. Voi da che parte state: sì, nì o no ad un giorno speciale “per le persone che amiamo”? Qualcuno sostiene che la festa della mamma è anche molto commerciale: siete d’accordo?
 

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