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Il giardino di Albert

Neuro… architettura

Cervello, spazio e design al Salone del mobile 2024

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  • 27.4.2024
  • 25 min
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Di: Fabio Meliciani

«Fare architettura – dice Renzo Piano – significa costruire edifici per la gente, università, musei, scuole, sale per concerti: sono tutti luoghi che diventano avamposti contro l’imbarbarimento». Un misto di arte e tecnica, il mestiere dell’architetto è sempre più terra di confine fra discipline, e oggi si arricchisce di competenze che arrivano anche dalle neuroscienze. Come dice lo studioso Harry Mallgrave, autore di testi come L’empatia degli spazi, l’architettura non è un’astrazione concettuale, è una pratica incarnata, e lo spazio architettonico si costituisce prima di tutto attraverso un’esperienza emotiva e multisensoriale, e per questo le neuroscienze possono dare un contributo importante alla progettazione e costruzione dei luoghi in cui viviamo. Il legame fra neuroscienze e architettura è stato anche al centro del Salone del mobile 2024 di Milano: in particolare, lo studio Lombardini22 che ha progettato due padiglioni secondo principi fondati su conoscenze neuroscientifiche, in collaborazione con il Myspace lab dell’Università di Losanna, ha condotto uno studio sperimentale per capire l’efficacia di una tale progettazione. Oggi, nel nostro Giardino della scienza esploreremo questi confini, incontrando chi ha condotto lo studio e la sperimentazione presso il Salone del mobile, Federica Sanchez, architetta e neuroscienziata di Lombardini22 e Tommaso Bertoni, fisico e neuroscienziato del Myspace Lab.

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