Mondo

Croazia: giudici costituzionali contro Milanovic

L’attuale presidente della repubblica, che ha preso parte alle elezioni senza però dimettersi dalla sua carica, non potrà ora guidare il nuovo Governo di Zagabria

  • 19 aprile, 16:57
608949115_highres.jpg

Milanovic, nonostante i richiami della Corte costituzionale, si è ugualmente candidato alle elezioni legislative

  • keystone
Di: AFP/ANSA

Zoran Milanovic non potrà assumere la guida del nuovo Governo croato. È quanto hanno stabilito i giudici della Corte costituzionale di Zagabria, secondo cui l’attuale presidente della repubblica ha violato la carta fondamentale e ha messo a rischio i principali valori della democrazia e della separazione dei poteri nel Paese.

Milanovic, di area socialdemocratica e già primo ministro fra il 2011 e il 2016, si era presentato a sorpresa come candidato del suo partito, l’SDP, alle elezioni legislative. I giudici lo avevano però messo in guardia: la candidatura di un presidente in carica non era conforme alla costituzione. Per prendere parte alla campagna elettorale avrebbe quindi dovuto rinunciare alla presidenza.

Milanovic non si è tuttavia dimesso e ha continuato a fare campagna come niente fosse contro il suo rivale di sempre, il premier conservatore uscente Andrei Plenkovic. Da rilevare che nessuno dei due è uscito chiaramente vincitore dal voto di mercoledì scorso: il partito di Plenkovic ha infatti conquistato 61 dei 151 seggi del Parlamento, mentre l’SDP di Milanovic ne ha ottenuti 42. Terzo nella graduatoria elettorale il movimento DP, di matrice nazionalista, a cui sono stati assegnati 14 seggi.

Si intensificano quindi le trattative per una coalizione di governo. Ma a Milanovic è in ogni caso preclusa la strada verso un ipotetico premierato. “Tutti devono rispettare la costituzione e le leggi”, ha sottolineato oggi in una conferenza stampa il presidente della Corte costituzionale Miroslav Separovic, precisando che Milanovic “non può più essere primo ministro”. Sarà quindi la stessa Corte, nel caso di un eventuale incarico o addirittura di una sua investitura a premier con la fiducia del Parlamento, a invalidare questi atti.

RG 07.00 del 18.04.2024 La corrispondenza di Giovanni Vale

RSI Mondo 18.04.2024, 07:13

Correlati

Ti potrebbe interessare